Chiesa di S. Maria delle Letizie
Non si conosce l'atto di nascita di questa chiesa, ma sembra che la sua fondazione risalga al tempo delle invasioni barbariche, quando gli antichissimi abitanti della pianura, sfuggendo alle incursioni che vanno dal VI all' VIII secolo, si rifugiarono sopra il monte e vi costruirono le prime abitazioni.
Di semplicissima struttura, è lunga 22 metri e larga 12. In una cappella laterale, vi è la statua della Madonna delle Grazie, molto onorata dagli artenesi.
Borbandata nel gennaio 1944, è stata ultimamente restaurata, rispettando la struttura originaria.
Chiesa di S. Croce
Ricostruita nel 1659 dal Principe Giovan Battista Borghese sulla chiesa preesistente, di cui non si conosce la data di costruzione (con molta probabilità, però, è riconducibile al XIII secolo), è una delle chiese più rappresentative della città, posta in posizione dominante, alla sommità dell'abitato.
Di stile barocco, è opera dell'architetto Domenico Terzago; è lunga 26,5 metri e larga 11,5. Oltre all'altare maggiore, conta sei cappellle. La facciata principale, che guarda a nord, si presenta maestosa grazie alla presenza di due campanili a torre.
Chiesa di S. Stefano Protomartire
Posta a metà paese, non si conosce la data di fondazione; tuttavia dallo stile del campanile, con le sue eleganti bifore, si può ritenere che risalga al XIII secolo. Dopo un incendio, avvenuto nel 1557, e il suo successivo abbandono, fu restaurata da Camilla Orsini Borghese, moglie di Marcantonio Borghese: cosi si spiega l' inopportuna facciata seicentesca, estremamente dissonante con il campanile medioevale.
Chiesa del Rosario
Situata all'inizio del Borgo, la sua costruzione è dovuta alla volontà di Orinzia Colonna.
Iniziata verso il 1586, venne consacrata nel 1591. Si ritiene che sia stata fondata sulle rovine di un antico edificio; è a croce latina, lunga mt. 24,5 e larga mt. 12,30, con 11 altari adornati da pitture del XVII secolo.
Sull'altare maggiore vi è il quadro della Vergine del Rosario, risalente al XVI secolo, ultimamente restaurato. Interessanti sono anche i quadri dedicati a S. Francesco d'Assisi di Orazio Zecca, pittore artenese del XVII secolo, e la statua in legno di S. Maria Maddalena, patrona
Convento S. Maria di Gesù
Costruito alle pendici del monte Foresta nell'ottobre 1629 per volontà del Cardinale Scipione Borghese, è una delle principali chiese di Artena.
E' composto di un vero e proprio, riservato ai frati francescani, e di una chiesa, entrambi opera del Sorìa. La chiesa è lunga mt. 34 e larga mt. 22. Ha cinque altari, quello maggiore rappresenta il S.S. Nome di Gesu, la Beata Vergine e S. Anna, probabilmente del Manenti, a cui sono attribuiti altri quadri posti come ornamento di rispettivi altari, quello di S. Antonio Abate e S. Antonio da Padova e quello di S. Chiara e S. Elisabetta di Portogallo. Interessante è anche il coro in noce, posto dietro l'altare maggiore, cosi pure la sagrestia; inoltre il quadro del Crocefisso dietro l'altare maggiore, opera di Padre Bernardo da Digione.
La Chiesa è l'unica dotata, in Artena di un organo a canne.
Il convento fu sede di due scuole, una di teologia per i religiosi, e l'altra di filosofia per i secolari. Rilevante è la presenza di una ricca biblioteca, fondata dal
teologo e filosofo Padre Gerolamo da Montefortino.
Caratteristico è anche il chiostro, riquadrato con sette archi per ogni lato e decorato nelle nicchie da pitture risalenti al 1640.
Al centro si trova una grande cisterna e intorno ad essa un giardino ornamentale.
Palazzo Borghese, che a causa della sua insolita pianta era anche detto "il Cembalo Borghese" era la residenza della famiglia Borghese a Roma. È uno splendido palazzo iniziato da Martino Longhi il vecchio nel 1590, proseguito da Flaminio Ponzio fino al 1613 e completato da Maderno e Vasanzio. Dopo il 1670 fu allargato da Carlo Rainaldi
Il cortile interno, di forma arcuata è circondato da 100 colonne di granito. Rappresenta la parte ad oggi più interessante dell'edificio, con le sue colonne fontane e statue, nonché con il suo giardino segreto.
L'entrata principale del palazzo si trova in Largo della Fontanella Borghese, dove si trovano dei chioschi che vendono stampe antiche ed altri oggetti di piccolo antiquariato. L'ala occidentale del Palazzo si affaccia su via di Ripetta, in vista del Tevere ed ha una piccola facciata a due piani, che merita il nome di Tastiera del cembalo, con un balconcino.
L'inestimabile collezione di pitture del palazzo riempiva 12 grandi sale al piano terra. Tra le altre vi si trovano: la Deposizione (Pala Baglioni) di Raffaello, la Caccia di Diana e la Sibilla cumana di Domenichino, il Ratto d'Europa del Cavalier d'Arpino, Madonne di Francesco Francia, Lorenzo di Credi, Andrea del Sarto, Lorenzo Lotto, Giulio Romano, la Danae di Correggio, di Tiziano L'educazione di Amore e Amor sacro e amor profano, di van Dycks Cristo in Croce ed una Deposizione. Ora le opere si trovano quasi tutte alla Galleria Borghese